Il linguaggio di genere e la mancata modifica del Regolamento del Senato

Maria Chiara Errigo

Ricercatrice di Diritto costituzionale, Università di Parma

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Prendendo in esame la mancata introduzione nel Regolamento del Senato di una specifica disposizione volta a promuovere il linguaggio di genere nella comunicazione istituzionale e nelle attività dell’Amministrazione considerata, il presente contributo prova a svolgere una riflessione intorno al potere della lingua e a come l’adozione di determinate regole linguistiche possa in qualche modo plasmare la realtà, ponendosi in attuazione dello stesso principio di eguaglianza di genere.

Starting with the failure to introduce in the Senate Rules of Procedure a specific provision aimed at promoting gender language in institutional communication and in the activities of this Administration, this paper tries to carry out a reflection around the power of language and how the adoption of certain linguistic rules can somehow shape reality and place itself in implementation of the of gender equality.

Sommario

1. Linguaggio, declinazioni, diritto. Considerazioni introduttive. – 2. Linguaggio di genere, voto segreto e la mancata modifica del regolamento del Senato. – 3. Parlamento, comunicazione istituzionale e parità di genere. Qualche osservazione.