La generalizzazione irragionevolmente discriminatoria: lo stereotipo di genere tra diritto e corti

Costanza Nardocci

Ricercatrice di Diritto costituzionale, Università di Milano

(contributo pubblicato online first)

Abstract

Il saggio approfondisce i rapporti tra lo stereotipo di genere e il diritto nella prospettiva costituzionale e sovranazionale, con particolare riferimento al diritto internazionale dei diritti umani. In primo luogo, l’articolo si occupa delle indicazioni che promanano dal diritto internazionale dei diritti umani e, in particolare, dalla Convenzione ONU sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e dalla c.d. Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa per tracciare un quadro delle disposizioni normative che trattano dello stereotipo quale forma di discriminazione ai danni delle donne. In secondo luogo, premessi riferimenti alla giurisprudenza del Comitato ONU alla CEDAW, il saggio analizza la più recente giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo allo scopo di verificare se, a livello regionale, siamo di fronte ad un “cambio di passo” e ad una presa di coscienza effettiva della portata lesiva e discriminatoria dello stereotipo.

The essay explores the relationship between gender stereotypes and the law from a constitutional and supranational perspective, with particular reference to international human rights law. Firstly, the article deals with the indications emanating from international human rights law and, in particular, from the UN Convention on the deletion of all forms of discrimination against women and from the so-called Istanbul Convention of the Council of Europe to outline the regulatory provisions dealing with stereotyping as a form of discrimination against women. Secondly, after making references to the jurisprudence of the UN Committee at CEDAW, the essay analyzes the most recent case law of the European Court of Human Rights in order to verify whether, at a regional level, we are facing a “change of pace” and to an effective awareness of the harmful and discriminatory scope of the stereotype.

Sommario

1. Spunti introduttivi su stereotipo, pregiudizio (collettivo) e fenomeno discriminatorio. – 2. Una tipologia di generalizzazione (stereotipata e) discriminatoria: lo stereotipo di genere. – 3. Dallo stereotipo al diritto: implicazioni, rischi, ripercussioni nella dimensione domestica e sovranazionale. – 4. Non solo principi: sì alle Convenzioni, ma no alle leggi? – 5. Qualche spunto dalla giurisprudenza costituzionale: non di stereotipi si parla, ma… – 6. Le Corti sovranazionali: il Comitato ONU alla CEDAW tra “Stereotype” e “Gender Stereotyping”. – 7. L’approccio europeo: “quando” lo stereotipo arriva a Strasburgo. – 8. “Come” lo stereotipo arriva davanti alle Corti: un nuovo accertamento per una nuova forma di discriminazione di genere? – 9. Conclusioni: le conferme, le novità verso una interazione tra sistemi, nazionali e sovranazionali. 

Il travagliato iter parlamentare del c.d. disegno di legge Zan

Salvatore Curreri

Professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico, Università degli studi di Enna “Kore”

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Lo scritto analizza l’iter parlamentare del c.d. disegno di legge Zan sulla discriminazione sessuale e di genere, evidenziando talune specifiche questioni procedurali: l’abbinamento prima e lo disabbinamento dopo rispetto alle altre iniziative legislative in materia; la scelta della sede referente anziché redigente; gli effetti della sua calendarizzazione; il ruolo del Presidente della Commissione; le tecniche ostruzionistiche delle opposizioni; infine il ricorso allo scrutinio segreto. In tal senso l’esame dell’iter legislativo del ddl Zan è occasione utile per una riflessione più complessiva sullo stato di salute del procedimento legislativo quando non condizionato dalle scelte procedurali del Governo.

The paper analyzes the parliamentary process of the so-called Zan’s Bill on sexual and gender discrimination, highlighting specific procedural issues: the association first and the subsequent disassociation with respect to other similar legislative; the choice of the type of legislative procedure; the effects of its scheduling; the role of the President of the Commission; the filibustering of the oppositions and finally, the exploitation of the secret ballot. In this sense, the examination of the legislative process of Zan’s Bill is a useful opportunity for a more comprehensive reflection on the health status of the legislative procedure when not conditioned by the procedural choices of the Government.

Sommario

1. Introduzione – 2. Abbinamento, scelta del testo base e disabbinamento delle proposte di legge in materia – 3. La scelta della sede del procedimento legislativo – 4. Il ruolo del Presidente di Commissione – 5. Gli effetti della calendarizzazione in Aula del ddl Zan – 6. Antiche e nuove forme di ostruzionismo – 7. Il voto a scrutinio segreto: a) alla Camera – 8. (segue): b) al Senato – 9. Osservazioni conclusive.