Alla migliore delle famiglie possibili. Brevi considerazioni sull’adozione da parte dei single

Stefano Corso

Dottorando di ricerca in Diritto privato, Università di Padova

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Il saggio mira ad offrire un contributo, da un lato, allo studio dell’adozione da parte del singolo e, dall’altro, alla ricerca di prospettive di riforma dell’adozione nell’ordinamento italiano. Dopo un’analisi dell’attuale disciplina, un raffronto con altre esperienze giuridiche europee e una ricognizione sul piano del diritto internazionale, esamina una proposta normativa innovativa, dal taglio trasversale. L’articolo conclude, prendendo le mosse dalla sentenza della Corte costituzionale n. 252 del 2021, con una sintesi delle riflessioni, in chiave critica e sistematica.

The essay aims to make a contribution, on the one hand, to the study of adoption by individuals and, on the other, to the search for perspectives on the reform of adoption in the Italian legal system. After an analysis of the current discipline, a comparison with other European legal experiences and a recognition at the level of international law, it examines an innovative regulatory proposal, with a transversal slant. It concludes, taking the Constitutional Court ruling no. 252 of 2021 as a starting point, with a summary of the reflections, from a critical and systematic perspective.

Sommario

1. Paradigma matrimoniale, mitologia della famiglia. – 2. L’adozione del minore da parte del singolo nell’ordinamento italiano. – 3. L’adozione da parte dei single negli ordinamenti europei. – 4. L’influsso del diritto internazionale nel diritto minorile interno con riguardo all’adozione di minori. – 5. A proposito di una proposta. – 6. La migliore delle famiglie possibili.

Un “Classico” al femminile. Mary Wollstonecraft in Francia

Serena Vantin

Ricercatrice a tempo determinato di tipo B in Filosofia del diritto, Università di Bologna

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Chi è Mary Wollstonecraft? Nell’arco di oltre due secoli, la più nota delle madri simboliche del femminismo è stata raffigurata attraverso una serie di immagini variegate e spesso contrastanti. Se, da un lato, ciò getta un velo di ambiguità sulla sua opera e sulla sua figura, dall’altro alto, la ricchezza e la pluralità delle letture interpretative proposte paiono suggerirci che ella sia ormai diventata un “Classico”. Scopo del presente contributo è quello di prendere sul serio la statura di “Classico” attribuibile a Wollstonecraft, al fine di rivendicarne in chiave critica una piena inclusione nell’ambito della storia del pensiero giuridico e della filosofia del diritto. Del resto, accogliere nella cultura ufficiale punti di vista differenti significa riarticolare il discorso canonico, insieme alle sue domande fondamentali. Per questa via, particolare attenzione sarà dedicata a uno scritto rimasto troppo a lungo estraneo alla riflessione accademica, il saggio An Historical and Moral View on the Progress and the Origin of the French Revolution che, pubblicato nel 1794, è in grado di offrire uno spaccato significativo sull’evoluzione dell’elaborazione della pensatrice durante e all’indomani del soggiorno in Francia.

Who is Mary Wollstonecraft? Over the span of more than two centuries, the best known of the symbolic mothers of feminism has been depicted through a series of varied and often contrasting images. On the one hand, this casts a veil of ambiguity on her work and on her figure, while, on the other hand, the richness and plurality of the interpretations proposed may suggest that she has now become a “Classic”. The purpose of this essay is to take seriously the stature of “Classic” which is attributable to Wollstonecraft, in order to critically claim her full inclusion in the history of legal thought and in the history of the philosophy of law. After all, welcoming different points of view into the official culture means rearticulating the canonical discourse, together with its fundamental questions. Along these lines, particular attention will be paid to a text that has remained alien to the academic reflection for too long, the essay An Historical and Moral View on the Progress and the Origin of the French Revolution, published in 1794, which is able to offer a meaningful insight on the evolution of the thinker’s elaboration during and after her stay in France.

Sommario

1. Una premessa critica. – 2. Il soggiorno francese. – 3. Osservazioni su rivoluzione e diritto. – 4. Conclusioni.

Il diritto all’affettività

Maria Carmela Venuti

Professoressa Ordinaria di Diritto privato, Università di Palermo

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Il contributo costituisce la rielaborazione, con l’aggiunta di un apparato minimo di note, della relazione svolta al Convegno nazionale di Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+, che si è tenuto a Bologna il 25 marzo 2022.

This paper has been presented at the Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+ National Congress, that took place in Bologna last March 25th 2022. It is the trascription of the speech including some necessary references.

Sommario

1. Considerazioni introduttive e delimitazione del campo d’indagine – 2. Esiste un diritto all’affettività delle persone omosessuali? Ovvero: l’affetto tra persone omosessuali è adeguatamente protetto dal legislatore? – 3.  Segue – 4. Questioni emergenti nel diritto applicato. 5. Alcune possibili soluzioni.  – 6. Segue – 7. Il difficile percorso per garantire la conservazione della relazione affettiva.

Genitorialità e principio di uguaglianza: la via israeliana alla gestazione per altri

Elena Falletti

Ricercatrice di Diritto privato comparato, Università Carlo Cattaneo – LIUC

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Scopo del presente articolo è di analizzare la surrogacy law israeliana dalla genesi all’approvazione dell’Embryo Carrying Agreement Act 1996, e successive modifiche, fino ad oggi. Se in origine lo scopo della disciplina era di agevolare la trasmissione dell’identità ebraica, nel corso del tempo, dopo il duplice intervento della Corte Suprema israeliana, la surrogacy è stata resa accessibile anche alle coppie dello stesso sesso e ai singoli LGBTIQ+. Ciò ha rappresentato una svolta perché la Corte suprema israeliana pone sullo stesso piano, sotto il profilo della responsabilità verso il nuovo nato, chiunque decida di effettuare la scelta di diventare genitore, indipendentemente dal sesso, genere ovvero orientamento sessuale.

The aim of this article is to analyse Israeli surrogacy law from the genesis of the Embryo Carrying Agreement Act 1996 to the present day. While originally the purpose of this discipline focused on the transmission of the Jewish identity to descendants, over time, following the Israeli Supreme Court’s double intervention, surrogacy had also been made accessible to same-sex couples, and single LGBTIQ+. This represented a breakthrough because the Israeli Supreme Court placed on an equal level, from the point of view of responsibility towards the newborn, of anyone who decided to make the choice to become a parent, regardless of sex, gender or sexual orientation.

Sommario

1. Introduzione. – 2. Israele e la surrogacy: approccio religioso ovvero laico? – 3. La “Commissione Aloni”. – 4. L’approvazione dell’Embryo Carrying Agreement Law 1996. – 5. Il comitato per l’approvazione dei singoli agreement. – 6. L’approvazione dell’Egg Donation Act 2010. – 7. La surrogacy transfrontaliera e il riconoscimento interno della filiazione. – 8. La svolta giurisprudenziale della Corte Suprema di Israele. – 9. Sommarie conclusioni.

FOCUS “Il ddl Zan tra diritto penale, democrazia e pluralismo”

Brevi considerazioni introduttive

Giuseppa Palmeri

Professoressa ordinaria di diritto privato, Università di Palermo

Un diritto penale antidiscriminatorio?

Luciana Goisis

Professoressa associata di diritto penale, Università degli Studi di Sassari

Il DDL Zan tra diritto penale, democrazia e pluralismo. Profili di diritto costituzionale: pari dignità, principio pluralista, libertà di manifestazione del pensiero

Mia Caielli

Professoressa associata di Diritto Pubblico Comparato, Università di Torino

Dal soggetto al sé situato. Sulla possibile filosofia dell’identità di genere

Alessio Lo Giudice

Professore ordinario di Filosofia del diritto, Università di Messina

Il DDL Zan e il nodo dell’identità di genere

Isabel Fanlo Cortés

Professoressa associata di Sociologia del diritto, Università di Genova

Relazione conclusiva

Marco Pelissero

Professore ordinario di diritto penale, Università di Torino

Pier Paolo Pasolini e la società: il “sogno di una cosa” travolto dalla “nuova preistoria”

Paolo Veronesi

Professore Ordinario di Diritto costituzionale, Università di Ferrara

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

L’articolo prende in esame – nel centenario della nascita – il “pensiero politico” di Pier Paolo Pasolini. Vengono pertanto scandagliati (soprattutto) i suoi scritti sulla società, ma frequenti sono le incursioni nella letteratura e soprattutto nel cinema di questo autore del tutto originale. Ne emerge lo spessore di concetti spesso usati dal poeta per analizzare e criticare il presente: Nuova Preistoria, nuovo capitalismo, consumismo, edonismo, il Potere, il Palazzo, il Processo, sviluppo e progresso, sacralità in primis. Si evidenzia inoltre come l’occhio e il giudizio di Pasolini siano stati principalmente guidati dalla passione e solo di rimando dalla ragione. Un ruolo non secondario nella sua percezione del reale ha inoltre assunto la sua omosessualità. Nella parte finale dello scritto si analizzano alcuni strumenti tecnici utilizzati dall’autore per svolgere la propria opera di comprensione del presente e della sua conseguente traduzione artistico-critica.

The article examines – in the centenary of his birth – the “political thought” of Pier Paolo Pasolini. Therefore, it scrutinizes (above all) his writings on society, but there are frequent incursions into the literature and especially into the cinema of this completely original author. What emerges is the depth of concepts often used by the poet to analyze and criticize the present: New Prehistory, new capitalism, consumerism, hedonism, Power, the Palace, the Process, development and progress, sacredness in primis. It also shows how Pasolini’s eye and judgment were mainly guided by passion and only by reason. His homosexuality also played a significant role in his perception of reality. In the final part of the paper we analyze some technical tools used by the author to carry out his work of understanding the present and its consequent artistic-critical translation.

Sommario

1.Pasolini e il “nuovo potere”: una premessa necessaria – 2. Cuore, viscere (e ragione) di fronte alla realtà – 3. Un intellettuale “disperatamente italiano” – 4. Il “nuovo fascismo” in una “nuova preistoria” – 5. Tra tradizione, progresso e sviluppo: alla ricerca di un nuovo equilibrio – 6. La TV, la scuola, la DC e il PCI di fronte al “genocidio” – 7. Un Pasolini riformista e populista? – 8. Segue: il divorzio e l’aborto – 9. Gli strumenti d’analisi di Pasolini – 10. Segue: altra strumentazione (l’indiretto libero, la soggettiva libera indirette e un’originale teoria del cinema) – 11. Segue: l’uso del mito, il sentimento religioso e la semiologia della realtà – 12. L’approdo nell’incubo.

La captación subrepticia de imágenes íntimas en la vía pública (con ocasión del asunto A Maruxaina)

Juan Ocón García

Profesor de Derecho Constitucional en la Universidad de La Rioja

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

La grabación de mujeres orinando en la vía pública para su difusión a través de Internet ha generado en España cierto revuelo mediático, pero sobre todo ha planteado una compleja cuestión jurídica respecto a la respuesta que deba dar el ordenamiento. El artículo analiza los derechos fundamentales a la intimidad y a la propia imagen, especialmente en cuanto a su eficacia en la vía pública. Además, examina las normas que el ordenamiento dispensa para su protección en sede civil y penal, y trata de aportar criterios para la determinación de la norma aplicable.

La registrazione di immagini di donne che urinano su strade pubbliche per la loro successiva diffusione attraverso Internet ha suscitato un certo scalpore mediatico in Spagna, ma soprattutto ha sollevato una complessa questione giuridica circa la risposta che l’ordinamento dovrebbe offrire. Lo scritto analizza i diritti fondamentali alla privacy e alla propria immagine, soprattutto in termini di efficacia sulla strada. Inoltre, esamina le regole che l’ordinamento giuridico dispensa per la sua tutela nei procedimenti civili e penali e cerca di fornire criteri per determinare la norma applicabile.

The recording of women urinating on public roads for broadcast on the Internet has generated a certain media stir in Spain, but above all it has raised a complex legal question about the response that the legal system should give. The paper analyzes the fundamental rights to privacy and one’s own image, especially in terms of their effectiveness on public roads. In addition, it examines the rules that the legal system dispenses for its protection in civil and criminal proceedings, and tries to provide criteria for determining the applicable rule.

Sommario

1. Introducción – 2. Los derechos fundamentales a la intimidad y a la propia imagen en la Constitución Española – 2.1. ¿Derecho a la intimidad en la vía pública? – 3. Las distintas vías de protección de la intimidad y la imagen en el ordenamiento jurídico español – 3.1. La vía civil – 3.2. La protección penal – 4. La compleja determinación de la norma aplicable – 4.1. La adecuación de la conducta al tipo penal – 4.2. La existencia una intromisión grave en la intimidad – 5. Conclusiones.

La “PMA pour toutes” in Francia: tante risposte e qualche interrogativo aperto

Anna Maria Lecis Cocco Ortu

Maîtresse de conférences en Droit public, Sciences Po Bordeaux

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

L’articolo analizza la recente riforma francese in materia di bioetica che ha esteso l’accesso alle tecniche di procreazione medica assistita a tutte le donne, indipendentemente dal loro stato civile o orientamento sessuale. Dopo aver presentato i principali contenuti della legge, l’articolo evidenzia alcuni aspetti problematici della riforma, riguardanti essenzialmente la discriminazione che persiste nel riconoscimento della filiazione per i figli di coppie di persone dello stesso. L’analisi si conclude con alcune considerazioni sulla necessità di uno standard comune di riconoscimento giuridico della filiazione a prescindere dalle normative nazionali sull’accesso alle tecniche di procreazione, in nome dell’interesse superiore del minore.

The article aims to analyse the French reform on Bioethics which extended access to medical assisted procreation techniques to all women, regardless of their marital status or sexual orientation. After presenting the main contents of the bill, the article highlights some problematical aspects of the reform, essentially concerning discrimination that persists in the recognition of the filiation for children with gay couples. The analysis ends with some considerations on the need for a common standard of legal recognition of filiation regardless of national regulations on access to procreation techniques, in the name of the best interests of the child.

Sommario

1. Introduzione. L’approvazione della legge e la promessa (tardivamente) mantenuta – 2. Le risposte: l’allargamento dell’accesso alla PMA tra desiderio genitoriale, interesse superiore del minore e tutela della vita familiare: – 2.1. L’abolizione di una discriminazione ingiustificata – 2.2. Le modalità di riconoscimento del legame con la madre intenzionale – 2.3. L’allargamento della possibilità di crioconservazione dei gameti – 3. Alcuni profili problematici della riforma: 3.1. L’irragionevole disparità di trattamento quanto al riconoscimento della maternità intenzionale – 3.2. La marcia indietro sul riconoscimento dei figli nati da GPA – 3.3. La possibilità di accesso all’identità del donatore e i suoi possibili effetti sulla disponibilità di gameti per la PMA eterologa – 4. Il nodo della “mobilità procreativa” e delle sue conseguenze al rientro: Spunti conclusivi sull’esigenza di un riconoscimento pieno dei legami di filiazione.

Il travagliato iter parlamentare del c.d. disegno di legge Zan

Salvatore Curreri

Professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico, Università degli studi di Enna “Kore”

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Lo scritto analizza l’iter parlamentare del c.d. disegno di legge Zan sulla discriminazione sessuale e di genere, evidenziando talune specifiche questioni procedurali: l’abbinamento prima e lo disabbinamento dopo rispetto alle altre iniziative legislative in materia; la scelta della sede referente anziché redigente; gli effetti della sua calendarizzazione; il ruolo del Presidente della Commissione; le tecniche ostruzionistiche delle opposizioni; infine il ricorso allo scrutinio segreto. In tal senso l’esame dell’iter legislativo del ddl Zan è occasione utile per una riflessione più complessiva sullo stato di salute del procedimento legislativo quando non condizionato dalle scelte procedurali del Governo.

The paper analyzes the parliamentary process of the so-called Zan’s Bill on sexual and gender discrimination, highlighting specific procedural issues: the association first and the subsequent disassociation with respect to other similar legislative; the choice of the type of legislative procedure; the effects of its scheduling; the role of the President of the Commission; the filibustering of the oppositions and finally, the exploitation of the secret ballot. In this sense, the examination of the legislative process of Zan’s Bill is a useful opportunity for a more comprehensive reflection on the health status of the legislative procedure when not conditioned by the procedural choices of the Government.

Sommario

1. Introduzione – 2. Abbinamento, scelta del testo base e disabbinamento delle proposte di legge in materia – 3. La scelta della sede del procedimento legislativo – 4. Il ruolo del Presidente di Commissione – 5. Gli effetti della calendarizzazione in Aula del ddl Zan – 6. Antiche e nuove forme di ostruzionismo – 7. Il voto a scrutinio segreto: a) alla Camera – 8. (segue): b) al Senato – 9. Osservazioni conclusive.

Lo status giuridico delle minoranze LGBTQ+ nella Repubblica Popolare Cinese: uno studio comparato

Edoardo Formelli

Studente magistrale, Università degli Studi di Trento

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Il presente elaborato ambisce a ricostruire l’attuale quadro legislativo concernente lo status giuridico degli individui LGBTQ+ nella Repubblica Popolare Cinese, in considerazione della frammentarietà della disciplina previgente e il recente tentativo di razionalizzazione avutosi con l’introduzione del nuovo Codice civile. L’analisi proposta prende le mosse dalle più risalenti evidenze storiche di epoca imperiale e giunge ai profondi cambiamenti che hanno investito la Cina a partire dall’instaurazione del regime comunista nel 1949 e sino al presunto traguardo della depenalizzazione dei rapporti omosessuali avvenuta nel 1997. A partire da tali premesse, si tenterà di mostrare mediante un approccio critico l’esistenza di vuoti di tutela nonché contraddizioni immanenti al sistema, cui fanno da corollario una fitta giurisprudenza e da contrappeso una realtà sociale dissonante, fatta di luci ed ombre. L’attenzione sarà rivolta in questo stadio anche ai profili giuridici inerenti all’identità transgender. Dopo aver delineato il quadro attuale, il saggio offre una breve comparazione con una delle realtà più virtuose nel panorama dell’estremo Oriente, quella di Taiwan, per poi concludersi con considerazioni di tipo sistematico, le quali richiamano alcune chiavi di lettura tipiche del diritto internazionale sotto il segno di una “globalizzazione attraverso i diritti”.

This paper aims at reproducing the current legal framework concerning the status of LGBTQ+ persons in the People’s Republic of China. Considering the fragmentation of the former legal framework and the recent rationalization brought by the introduction of the new Civil Code, the prospected analysis leaps back to the most remote evidence of the imperial age and reaches up to the deep changes China has been faced with during the communist era, that have led to the decriminalization of homosexuality in 1997. A critical approach is implemented to shed a light on the defectiveness of the legal protection and the system’s immanent contradictions, while also including references to case law and the contrast with a divergent social reality. At this stage, some space is duly given to legal considerations arising from the condition of transgender individuals. Ultimately, chapter 3 is dedicated to a comparative assessment of one Asia’s most virtuous legal systems: Taiwan. Final remarks are inspired by a systematic reading of the legal issues and freely implement paradigms typical of international law to endorse the idea of globalization through rights.

Sommario

Introduzione. – 1. Profili storici del trattamento giuridico degli individui sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. – 2. L’orientamento sessuale e l’identità di genere nel prisma della legislazione vigente. – 3. Lo status giuridico e il riconoscimento delle minoranze LGBTQ+ in ottica comparata: uno sguardo a Oriente ed Occidente. – Conclusione.